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La verità ai bambini: come e quando dirla senza ferirli

Sfatiamo il mito: i bambini non capiscono


Ogni genitore sogna di crescere un figlio che diventi un adulto capace, responsabile e autonomo. Ma per accompagnarlo verso questo obiettivo è fondamentale una domanda che, prima o poi, tutti ci poniamo: quanta sincerità possiamo avere nei rapporti con i nostri figli?


Quali verità possiamo condividere con loro e quali, invece, è meglio rimandare? Esiste un momento giusto per raccontare qualcosa di doloroso?


Sono domande legittime. Pensiamo, ad esempio, a situazioni delicate come una separazione, una malattia o la verità sull’adozione. In questi casi, la tentazione di proteggere i bambini nascondendo o minimizzando la realtà è forte. Eppure, dire la verità ai bambini è spesso la strada migliore, perché tutela la relazione e rafforza la fiducia tra genitori e figli.


Un esempio concreto: la separazione


Immaginiamo di dover comunicare a nostro figlio la decisione di separarci. Come possiamo farlo senza ferirlo e senza lasciarlo smarrito? Alcuni passaggi possono guidarci:


1. Offrire una sintesi chiara: “Ti sarai accorto che mamma e papà litigano spesso. Per questo abbiamo deciso che non vivremo più insieme.”

2. Accogliere le emozioni del bambino: lasciargli spazio per dire come si sente, anche se le sue reazioni ci mettono in difficoltà.

3.Separare i piani: chiarire che i problemi di coppia restano tra gli adulti e che lui continuerà a essere amato da entrambi.

4. Rassicurare sulla non-responsabilità: i bambini spesso pensano che sia “colpa loro”. È fondamentale chiarire che non è mai colpa dei figli se mamma e papà si separano.

5.Valorizzare il passato familiare: riconoscere i bei momenti vissuti insieme come parte preziosa della sua storia.

6. Spiegare le conseguenze pratiche: dove vivrà, come e quando vedrà ciascun genitore.

7. Mostrarsi collaborativi: i figli percepiscono la disponibilità degli adulti a trovare soluzioni insieme.

8. Ribadire più volte l’amore: la ripetizione costante rafforza la **sicurezza affettiva**.



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“Ma i bambini non capiscono”


Quante volte i genitori si ripetono questa frase. È vero, i bambini non possono comprendere tutto con le categorie del mondo adulto, ma hanno una sensibilità sorprendente: i bambini capiscono più di quanto pensiamo.


Colgono le tensioni, i silenzi, le emozioni non dette. Quando non ricevono spiegazioni, tendono a riempire i vuoti con fantasie e paure che spesso sono molto più pesanti della realtà.


Un bambino piccolo può non comprendere a fondo cosa sia una separazione, ma può capire benissimo che la sua vita sta cambiando. E ha bisogno che qualcuno glielo racconti con parole semplici e rassicuranti. Dire la verità, in forma adatta alla sua età, significa rispettare la sua intelligenza emotiva e insegnargli che fidarsi degli adulti è possibile.


Perché la sincerità è così importante?


I bambini sopportano la verità più di quanto immaginiamo. Spesso siamo noi adulti a sentirci fragili, a temere il confronto o il dolore che le parole possono suscitare. Ma crescere significa anche imparare a stare dentro le emozioni, e i figli lo possono fare se li accompagniamo con sensibilità.


La sincerità nei rapporti con i figli diventa così un pilastro educativo: insegna che le relazioni si fondano sulla fiducia, e dona ai bambini un senso di sicurezza che, da adulti, si tradurrà in fiducia in sé stessi, negli altri e nella vita.


l coraggio di essere veri


A volte pensiamo che “proteggere” significhi nascondere. Ma spesso questa è solo una scusa che usiamo per non affrontare la nostra stessa paura. Al contrario, il coraggio di dire la verità ai bambini, anche quando costa fatica, costruisce solidità interiore e insegna ai figli che i legami autentici non si spezzano di fronte alle difficoltà.


Ricordiamoci che il primo strumento educativo siamo noi: è impossibile trasmettere un valore se non lo viviamo in prima persona.


Essere sinceri non significa dire tutto in ogni momento, ma scegliere parole semplici, adatte all’età, e accompagnare la verità con vicinanza, ascolto e rassicurazione. Questo è ciò che davvero protegge i bambini: non l’assenza del dolore, ma la certezza di non essere mai soli nell’affrontarlo.



 
 
 

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